Molti viaggiatori che arrivano in Laos pensano che non ci sia molto da vedere lungo la strada che collega i magnifici paesaggi del Sud del Laos, dove il Mekong sprigiona tutta la sua potenza e si divincola tra 4000 isole, e la rilassante Luang Prabang, città del nord dal fascino antico e spirituale.
La frenesia di raggiungere queste due mete porta molti turisti a bypassare la parte centrale del Laos, tra cui la città di Thakhek e i suoi dintorni. Eppure il nome di questo piccolo centro abitato significa proprio “luogo di arrivo dei viaggiatori”, perché un tempo Thakhek era un crocevia commerciale e culturale di fondamentale importanza che metteva in contatto Thailandia, Laos e Cambogia.
Ricordate di leggere anche la guida sul Laos!
Il Loop di Thakhek in Moto
Chiamato dai viaggiatori anche “The Loop” (il giro), si tratta di un percorso circolare di circa 450 km da fare in moto o scooter. L’anello che parte e termina a Thakhek, attraversa tutta la regione del Khammouane. Nei lunghissimi e faticosi km che vi aspetteranno saranno le condizioni stradali il vostro peggior nemico: carreggiate al limite della viabilità, polvere a fiumi, greggi di bufali che proprio non ne vogliono sapere di abbandonare la strada, galline che scappano da qualche cane inferocito, rami e pezzi d’albero lungo la strada…
Un viaggio in moto tra le regioni più remote del Laos richiede un forte spirito di adattamento e animo avventuriero; non posso dimenticare i chilometri percorsi circondato da spettacolari vallate carsiche, le miriade di cave incontrate lungo il percorso (qui si trovano anche le famose grotte di Konglor) e lagune che sembrano piscine…
È stato proprio in questo viaggio in Laos che ho scoperto la passione per le due ruote, e che mi ha fatto decidere di scoprire anche tutto il Vietnam in sella ad una moto!
Prepararsi al Loop
Prima ancora di iniziare il Loop di Thakhek, per chi di voi non l’avesse ancora fatto, nel nostro articolo su come organizzare un viaggio in Laos potrete trovare molti consigli interessanti per farvi un’idea di cosa vuol dire viaggiare in Laos. Per fare il Loop di Thakhek non avete bisogno di moltissime cose, anzi, più leggeri siete meglio è. Di sicuro necessiterete di una moto o scooter, di un piccolo zainetto, di un po’ di coraggio, e di una mappa con il percorso.
Noleggiare una moto o uno scooter a Thakhek
Nella piazza centrale di Thakhek troverete diversi negozi che affittano moto, il più affidabile e il più famoso per chi decide di intraprendere il Loop di Thakhek è Wang Wang. Se non siete grandi esperti di ciclomotori non scegliete moto di grossa cilindrata con marce automatiche che sono pesanti e costose. La mia scelta, ma anche quella di molti altri viaggiatori, è ricaduta su una Honda Wave Semi Automatica 110 cc (bruttina ma affidabile). Non spaventatevi dal fatto che sia “semi”, le marce si cambiano con una pedalina, ma non c’è bisogno di schiacciare nessuna frizione. Altra cosa importante è revisionare bene la moto che vi verrà affidata dopo lo scatto di qualche foto. Fate un piccolo giretto intorno alla piazza per vedere se tutto funziona bene, e soprattutto se vi sentite comodi e sicuri, questo è fondamentale. Per il noleggio dovrete lasciare in custodia il vostro passaporto come deposito e avere con voi la patente di guida. Il prezzo giornaliero del noleggio è di 60.000 Kip, circa 6 euro al giorno.
Preparare lo zaino
Viste le dimensioni della moto è importante avere uno zaino piccolo che dovrete tenere in spalla o legare con delle corde elastiche nella parte posteriore della vostra moto. Quello che non deve mancare è un impermeabile, delle bottiglie di acqua, una torcia, qualche mascherina da chirurgo per non respirare la polvere (la trovate in tutti i negozi di Thakhek), una maglietta a maniche lunghe se non volete avere l’abbronzatura da camionista, degli occhiali da sole, un costume, una felpa, un paio di jeans da usare quando andate in moto per non ustionarvi le gambe e dei pantaloncini.
Il coraggio
Quello non lo si può comprare, ma se decidete di fare il Loop di Thakhek in moto è indispensabile. Avrete da fare moltissimi chilometri in strade dissestate e attraversare villaggi con pochissime anime. L’esperienza che vivrete però vale tutta la fatica e le avversità che incontrerete.
La Mappa
Ve la daranno al momento del noleggio della moto. La mappa è fondamentale per capire dove si trovano la miriade di bellezze naturali che vi aspettano. Alcune grotte e lagune sono difficili da trovare nonostante siano segnalate sulla mappa, questo dovuto al fatto che una volta che lasciate la strada principale che è asfaltata vi addentrerete in vicoli terrosi senza segnali, ed è qui che è fondamentale avere l’applicazione MAPS ME, che funziona anche senza connessione e vi permetterà di capire se vi state avvicinando alla meta oppure no.
Qualche consiglio preventivo
Il Loop di Thakhek è un viaggio che fa innamorare chiunque decide di intraprenderlo. Chi lo ha fatto potrà solo dirvi che è bellissimo, indimenticabile, emozionante.. quello che però non dovete sottovalutare è che state viaggiando con una moto, in una zona sperduta del centro del Laos, e con norme (a volte neanche quelle) che sono differenti dal nostro paese di origine. Detto questo mi piacerebbe che tutti facessero nella loro vita un’esperienza del genere, ma voglio anche precisare che durante questi 3 giorni dovrete stare attenti, perché le favole (anche se per me è stata cosi 🙂 ) sono belle, ma quando c’è di mezzo la sicurezza delle persone bisogna sempre essere trasparenti e sinceri.
- Prendetevi i giorni che vi servono per fare il Loop. Io ho percorso l’intero tragitto in 3 giorni; c’è chi decide di farlo in 4 e farlo con più calma e chi addirittura in 5 e prendersela proprio in pieno relax. Facendolo in 3 giorni io mi mettevo in sella verso le 7 di mattina e mi fermavo quando stava per scendere il sole.
- Guidate con prudenza. Molte strade sono ghiaiose, e in alcuni punti lo scooter sembra scodinzolare. Non accelerate e frenate in maniera brusca, e, soprattutto in curva non sfiorate nemmeno il freno davanti. Ho visto gente cadere e sfracellarsi gambe e braccia.
- Non guidate quando è buio. Le strade non sono illuminate e si vede poco niente. Ricordatevi sempre che prima viene la vostra sicurezza.
- Attenzione a dove parcheggiate lo scooter. Cercate di lasciarlo sempre davanti alle varie attrazioni, di solito ci sono dei parcheggiatori che con 2-4000 mila Kip vi custodiranno il mezzo. Voi per sicurezza mettete sempre anche la catena.
- Non superate il limite di 80 Kmh. Non andate troppo veloci, anche se la strada vi sembrerà vuota ci possono essere sempre animali che all’improvviso attraversano la strada. Molta attenzione ai bufali, sono grossi e sembra sempre che vi vogliano caricare, anche se siete fermi. A volte si bloccano proprio in mezzo alla strada, quindi rallentate e lasciateli passare. Vige la legge del più grosso 😉
- Cercate di non entrare mai in riserva con la moto. I benzinai sono pochi lungo il tragitto. Un litro di benzina costa 10.000 Kip circa.
- Attenzione alle buche per strada. Fate molta attenzione perché questa è una delle cause di molte cadute di cui ho sentito parlare. Negli ultimi 30 km che vi porteranno alle famose grotte di Konglor c’è una strada che sembra un cumulo di crateri. Qui consiglio di non superare i 30kmh.
- La guida dei laotiani. Non so se tutti i laotiani abbiano la patente, credo proprio di no. In ogni casi nel dubbio lasciate sempre la precedenza a macchine e bus che vi stanno dietro.
- Il Loop di Thakhek viene fatto in senso antiorario. Non c’è una ragione particolare, se non quella che avrete come penultima tappa le magnifiche grotte di Konglor.
- Il primo giorno del Loop partite presto. Partendo alle prime ore della mattina ci saranno altri viaggiatori che come voi inizieranno il Loop. Non temete a chiedere se potete aggregarvi ad altre persone per iniziare il viaggio. Avere dei compagni con cui iniziare il Loop vi farà sentire più sicuri, sia nel caso dovesse succedere qualcosa e poi perché vi permetterà di conoscere gente stupenda e pazza come voi! 😉
- Mettete sempre il casco senza se e senza ma. Ne va della vostra vita.
Il Loop di Thakhek in 3 giorni
Il Loop di Thakhek si può fare in 3, 4 o 5 giorni. Questo dipende molto da quanto tempo avete a disposizione. Nel mio caso, visto che arrivavo dal sud del Laos, e nella mia lista c’erano anche Luang Prabang, e la giungla del nord intorno a Luam Namtha, ho deciso di fare il percorso in 3 giorni.
Primo giorno
Partendo dalla città di Thakhek di prima mattina e proseguendo verso est sulla Route 12, una strada che vi porterà fino al confine vietnamita, inizierete ad assaporare quello che vi aspetterà nei prossimi giorni. Inizia così il Loop, con un addio al mondo civilizzato e un bel “saibadee” alle montagne carsiche e i suoi villaggi rurali. In questo giornata tenete presente che se volete fare il Loop in 3 giorni dovrete fare circa 120 km, e arrivare a Tha Lang.
Da Thakhek a Mahaxay (40km)
I primi 20 km sono una full immersion di grotte e piscine naturali. Il primo pit stop lo trovate a 3 km da Thakhek dove ci sono le Tham Xang, conosciute anche come Elephant Cave. Secondo la “local lore” la conformazione a testa di elefante di questa grotta ha portato fortuna a prosperità nei villaggi circostanti che lo hanno trasformato in un simbolo del culto buddista per i laotiani.
Proseguendo sempre sulla Route 12 tra paesaggi preistorici al km 4 vedrete un cartello sulla sinistra con scritto “Buddha Cave”. Per arrivare a questa grotta santuario dovrete fare altri 8 km per una strada sterrata. Qui non è possibile fotografare le numerose statue di Buddha che si trovano all’interno della grotta e il prezzo del biglietto è di 10.000 Kip (prezzo che vi verrà chiesto quasi per tutte le grotte che incontrerete durante il loop). A questo punto dopo essere ritornati sulla strada asfaltata intorno al km 11 girate a destra e dopo neanche un minuto di percorso per una strada tortuosa vi troverete davanti le grotte di Xieng Liab, a mio parere tra le grotte più belle di tutto il Loop di Thakehek. Qui vi servirà una torcia, e dopo pochi metri di camminate vi troverete davanti una piscina naturale illuminata in parte da sole. Lo scenario è davvero strepitoso, con la luce che penetra da delle cavità al di sopra della grotta illuminandone alcune parti.
Di nuovo in sella alla moto e tornati sulla Route 12 in quello stesso km 11 invece di andare a destra (alle Xieng Liab) svoltate a sinistra e vi troverete dopo pochi metri il lago di Tha Falang, una grossa riserva di acqua blu e verdastra circondata da una catena di montagne carsiche. Questo è l’ideale per un bel picnic e un tuffo. Dopo un km, intorno al 13 km sulla route 12 troverete un’altro dei capolavori che madre natura ha creato per la terra dei Lao: le grotte di Pha Nya Inh. Qui camminando sul lato sinistra della grotta tra una miriade di stalattiti vi trovate davanti uno scenario magnifico, con uno specchio d’acqua che riproduce perfettamente la parte superiore della grotta, in un’atmosfera di pace assoluta. Uscirete da qui ringiovaniti, quasi come se questa grotta sacra per i buddisti vi lanciasse un messaggio di serenità e prosperità.
Da Mahaxay a Nakai (35km)
Dopo questi primi 20 km pazzeschi dovrete proseguire in direzione Mahaxay, una piccola cittadina che si trova intorno al km 40 dove potrete fare anche benzina e comprare qualcosa da metter sotto i denti. Io qui non mi sono fermato ma ho deciso di proseguire verso Nakai (Km 75, Route 1E) piccolo villaggio che si trova in mezzo al Nakai Plateu, che fa parte del Khammouane Limestone National Biodiversity Conservation Area, una zona ricoperta da foreste, campi di riso e montagne carsiche. Qui lo scenario che vi circonderà per più di tre ore di viaggio è davvero qualcosa di unico. Sembrerà di essere catapultati nel film di Jurassick Park, ma senza i dinosauri. In direzione di Nakai passerete anche per la famosa diga di Nam Theun 2, un grosso progetto idroelettrico che ha creato più disastri che benefici per la popolazione locale, visto che ha quasi prosciugato in alcuni tratti il fiume Nam Theun e ha provocato inondazioni permanenti di alcune parti di foresta che ora sono la fotografia di uno scenario desolato ma unico al mondo.
Da Nakai a Tha Lang (21km)
Proseguendo altri 20 km, dove il paesaggio circostante non potrebbe essere che definito “natura morta”, con una miriade di alberi ricoperti di acqua, arriverete a Tha Lang, dove passerete la prima notte del vostro Loop. Qui tutti i viaggiatori si fermano al Saibadee Guest house, un piccolo ostello situato proprio sul fiume. Io non posso che consigliarlo,, un ottimo ostello gestito da una famiglia locale che organizza tutti i giorni grigliate e “fuocata” notturna con chitarre e birrini, rigorosamente BeerLao.
Secondo Giorno
Come sempre si parte di buon mattino, con il sole a baciare voi e la vostra bella moto, immersi in uno dei paesaggi più affascinanti di tutto il Loop. Lasciando alle spalle la regione del Kommuone questo giorno dovrete fare altri 170 km circa, fino ad arrivare al villaggio che si trova nelle vicinanze delle famosissime Grotte di Konglor.
Da Thalang a Lak Xao (62 km)
I 60 Km che da Tha Lang vi condurranno a Laksao, prima tappa di questo secondo giorno, sono una meraviglia della natura. Lak Xao è una città dimenticata dal mondo, utile solo per fare qualche rifornimento e magari farvi dare un’occhiata alle condizione della moto. Da questa piccola cittadina situata a 34 km dal confine vietnamita, dovete abbandonare la Route 1E e proseguire per la Route 8, che vi condurrà in direzione Khoun Kham, altro villaggio fantasma, con solo qualche shop-ristorante, ma famosa perché è da qui che, dirigendovi verso ovest per circa 40 km arriverete alle grotte di Konglor.
Da Lak Xao a Na Hin – (60 km)
Nella strada da Lak Xao a Khoun Kham passerete per una strada avvolta da montagne carsiche, piantagioni di riso e pareti di roccia rubati da qualche film di fantascienza. Al Km 34 di questo lungo passaggio vedrete sulla vostra destra un cartello con scritto “Cool Spring” e “Nam Yen”, che vorrebbe dire acqua fredda.
Qui dopo 3 km tra strade sterrate, ghiaia e polvere a fiocchi vi troverete davanti una laguna blu dall’acqua cristallina. Ad accogliervi una miriade di bambini laotiani che qui ci vivono, che sguazzano nelle sue acqua gelide, si tuffano dagli alberi e dalle rocce che cullano questa riserva magnifica. Cool Spring sarà la punta di diamante di questa vostro secondo giorno, quindi passateci anche qualche oretta, visto che di sicuro lungo il tragitto vi sarete fermati almeno mille volte per immortalare il paesaggio circostante. Da Nam Yen ci saranno ancora 25 km da fare prima di arrivare all’incrocio che indica Khoun Kham (Na Hin), dove se proseguirete dritto arriverete nel “centro” del villaggio, e svoltando a destra proseguirete per la vostra meta di questo secondo giorno, ovvero il villaggio di Konglor.
Da Na Hin – Villaggio di Konglor (40 km)
Questi ultimi 40 km, come vi ho accennato prima, sono molto tortuosi da fare in moto e la probabilità di bucare sono elevate. Cercate di tenere una media di velocità molto bassa, visto che le buche in questo tratto di strada sono come dei crateri, e il passaggio di bestiame è continuo. Piuttosto cogliete questi ultimi km per godere di un’altro dei tratti del Loop più affascinanti, con picchi altissimi a costeggiare la strada e distese di risaie quasi fossero lenzuola. Un vero spettacolo!
Se consideriamo un paio di soste per il ristoro, una bella pausa nella bellissima laguna blu, e altre pause varie per lo scatto di foto memorabili, allora potreste arrivare al villaggio di Konglor intorno alle 18, quando il sole che si abbassa dietro la catena di montagne che riparano la valle, colora di un’arancione intenso tutto il paesaggio circostante. Per la notte fermatevi in una delle Homestay che ci sono nel villaggio, qui se potete evitate le Guest House e vivete un’esperienza autentica passando la notte con una delle famiglie che abitano qui.
Con 70.000 kip a notte dormirete in casa con dei laotiani, mangerete con loro la sera e berrete ancora una volta moltissima beerlao. Se non siete completamente a pezzi dalle ore fatte in moto, fate anche solo un scappata fuori dal vostro alloggio, e alzate la testa al cielo. Una pioggia di stelle vi farà ricordare cosa vuol dire vivere le notti in assenza di luce. Indimenticabile!
Terzo Giorno
Nonostante la bella dormita su un materassino di spugna di 3 centimetri e il deretano che continua a riprodurre le vibrazioni scoppiettanti della moto, sarete abbastanza in forma per godervi lo spettacolo più bello di tutto il Loop: le grotte di Konglor. Dal villaggio, dopo una bella colazione a base di zuppa e caffettino riprendete la moto e dopo 1 km arriverete all’entrata del parco che custodisce le grotte. Il biglietto d’ingresso costa 130.000 kip a persona e include la barca, il giubbotto di salvataggio, una torcia e dei sandali (se volete). Lo scenario che vi accompagnerà all’imbocco della cavità è solo l’inizio di un mondo sotterraneo dal fascino misterioso e profondo.
Formatesi dal fiume Nam Him Boun, le grotte di Konglor si addentrano per 8 km nelle viscere della terra sotto alti massicci di roccia carsica, che costituisce la tipologia di suolo primaria dell’area. Dopo aver attraversato il fiume a piedi si sale a bordo della lancia (tipo di barca lunga e fine) che vi porterà nel cuore della grotta. Qui vi accorgerete perché vi hanno dato la torcia, visto che solo nel 2008 una ONG francese ha installato qualche raro faro per illuminare il percorso nell’oscurità. L’acqua che sentite scorrere sotto la vostra barca è stata la superba creatrice di tutto questa bellezza, che in migliaia di anni ha modellato le grotte di Konglor. Rimarrete senza parole nel vedere come i cristalli di calcare si siano legati l’uno con l’altro dando vita ad una miriade di stalattiti e stalagmiti che ricoprono la volta e il pavimento della grotta.
Dopo una ora e mezza in barca, dove non mancherà qualche intoppo (a noi si era incastrata la lancia in una roccia!!), vi troverete dall’altra parte della grotta, immersi di nuovo in un paesaggio di vegetazione e luce. Qui dopo una breve pausa sulla riva dove è presente anche un piccolo chiosco, si risalirà sulla lancia che ripercorrerà il tragitto a ritroso riportandovi al punto di partenza.
Grotte di Konglor- Thakhek (170km)
Se iniziate la visita alle grotte di Konglor in mattinata cercate di essere di nuovo in sella alla vostra moto verso l’una, visto che dovrete fare ancora 170 km. Lungo il tragitto che vi riporterà a Thakhek, passerete anche da un belvedere che sarà l’ultimo baluardo da dove ammirare lo splendore di questi paesaggi unici. Al 37 km ad ovest di Na Hin (Khoun Kham) in direzione di Vieng Kham, troverete sulla vostra sinistra uno spiazzo con una capanna dove si trova l’ Hin Poun Viewpoint (se avete maps.me sarà più semplice trovarlo). Dopo qualche minuto a ripensare a tutte le avventure che avrete passato lungo questi faticosi ma entusiasmanti giorni, è il momento di rimettervi il casco e percorrere gli ultimi km prima di ritornare alla “civiltà”.
Dal Hin Poun Viewpoint dovrete seguire fino a Vang Kham, piccola cittadina ideale per fare un piccolo rifornimento di carburante e cibo, e poi da qui proseguire sulla Route 13, dove avrete da percorrere altri 130 km di strada molto trafficati, con moltissimi autobus e camion che sembrano non conoscere le norme stradali e con un terreno asfaltato ma con molte buche e ghiaia. Se avete seguito i miei consigli arriverete verso le 19 a Thakhek.
Riconsegnate la moto e gustatevi una bella Beerlao nella piazza principale di Thakhek che affaccia proprio sul Mekong. 😉
Se avete dubbi e volete raccontarci il vostro Loop di Thakhek lasciate un commento qui sotto!
Grazie innanzitutto per l’utilissimo articolo. Vorrei sapere se è necessaria la patente internazionale e se è fattibile percorrere il loop in due sulla stessa moto. Grazie
Grazie mille per le dritte!