Sri Lanka

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Per i viaggiatori che intendono visitare lo Sri Lanka è obbligatorio possedere un passaporto in corso di validità con data di scadenza superiore ai 6 mesi dalla partenza, il visto turistico che nella versione base è di 30 giorni e il biglietto aereo di andata e ritorno.

Ci sono vari modi per richiedere il visto turistico per lo Sri Lanka:

– Tramite l’ambasciata dello Sri Lanka a Roma

– Al vostro arrivo all’aeroporto di Colombo facendovi una bella coda e pagando 40$.

Richiedendo online l’ETA (Electronic Travel Authority) attraverso il sito del governo dello Sri Lanka al costo di 35$. Questa è la forma più semplice ed economica per richiedere il visto per lo Sri Lanka.

In Sri Lanka accettano la patente Italiana

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Quando Partire

In Sri Lanka il clima è tropicale, con temperature alte e forte umidità durante tutto l’anno, con l’attività dei monsoni che caratterizzano l’andamento delle piogge.

Come in altri paesi tropicali le piogge arrivano sotto forma di forti rovesci e acquazzoni di breve durata.

I due principali monsoni arrivano dal versante sud-ovest nei mesi di aprile, maggio e toccano la zona della capitale Colombo e le zone interne dell’altopiano, mentre tra ottobre e dicembre c’è il monsone “di ritorno” che porta pioggia un po’ in tutta l’isola.

Il periodo migliore per viaggiare in Sri Lanka è quello che va da gennaio a marzo. Sulla costa orientale (Aragum Bay e Yala National Park per capirci) gennaio è ancora un mese piovoso, quindi se visitate questa zona andate nel periodo di febbraio e marzo. Da aprile e settembre le giornate sono ottime e con poca pioggia sul versante nord e la costa occidentale; quindi anche se fa caldo le giornate sono piacevoli. Da aprile e settembre le piogge sono contenute sui versanti nord, est e sud-est, quindi anche se fa caldo (e l’aggiunta di qualche acquazzone dovuto al passaggio dei cicloni) queste zone si possono visitare anche in questo periodo. In estate poi, vi è una certa diminuzione nelle piogge anche a Colombo e nel sud-ovest, per cui in genere le piogge rimangono intense soltanto nell’interno dell’isola.
La cosa bellissima è l’acqua del mare che è calda tutto l’anno, tra i 25 e 29 gradi.

Costi

In Sri Lanka, come in altri paesi del subcontinente indiano e del sud-est asiatico, ci sono due facce della stessa medaglia: da un lato c’è lo Sri Lanka pensato per i turisti, con prezzi molto alti rispetto alla media, e dall’altra quel paese dove un singalese vive con pochi euro al giorno. Quindi la leggenda che lo Sri Lanka è uno dei paesi più costosi della zona è una mezza verità. Non dimentichiamoci che uno stipendio medio in Sri Lanka si aggira intorno ai 300 dollari al mese.

– Mangiare in Sri Lanka: per un pasto per strada in uno dei ristoranti locali spenderete  2-3 euro per un Rotti, un Kottu, un’Appa o un riso con curry. Troverete anche molti ristoranti occidentali nelle zone più turistiche, ma i prezzi triplicano come minimo. In generale le cose importate costano moltissimo.

– Supermercati e mercati: i supermercati sono ottimi se volete comprare pane, acqua e prodotti per l’igiene personale, nonostante in generale come dicevo prima tutto quello che viene importato costa molto. I mercati invece sono i luoghi dove troverete frutta e verdura a prezzi stracciati, basti pensare che un kilo di avocado costa 80 centesimi di euro.

– Dormire in Sri Lanka: io ho optato spesso per Guesthouse a conduzione familiare che con 12-14 euro potete dormire in delle ottime strutture, privilegiando la piccola impresa locale e magari conoscendo qualche famiglia singalese. Negli ultimi anni si sono moltiplicati anche gli hotel di lusso, quindi per chi cerca le “stelle”, qui in Sri Lanka troverete un’ampia scelta (un 3 stelle vi costerà 25-30 euro a notte).

– Costi vari: una bottiglia di acqua da 1,5 costa intorno alle 90 LKR, 50 centesimi di euro. La benzina costa 70 centesimi di euro al litro. Le sigarette sono carissimi, intorno alle 4 euro a pacchetto, infatti pochissimi singalesi si permettono questo brutto vizio. Anche la birra è caruccia, dalle 400 alle 600 LKR per una 66cl.

Come Muoversi

I trasporti pubblici in Sri Lanka sono molto economici, soprattutto il bus, il mezzo più utilizzato dagli abitanti dello Sri Lanka. Molto comune anche il treno per le tratte sulla costa occidentale e per raggiungere alcune zone dell’interno, come il famoso treno coloniale che da Ella vi porta a Kendy, forse una delle esperienze più appassionanti di tutto il viaggio.

– Autobus: è il miglior mezzo di trasporto per girare lo Sri Lanka. Una tratta di 3-4 ore come quella che unisce Colombo a Kandy vi costerà 1,50€! Questo è il bus standard (ci sono anche quelli VIP a prezzi poco superiori e con A/C), posto “sardina”, caldo e conducente spericolato. I bus sono più una esperienza, una possibilità di incontrare persone bellissime e vivere in mezzo a loro, in mezzo alla loro quotidianità.

– Treno: la rete ferroviaria la costruirono gli inglese e niente è cambiato dall’epoca, neanche i treni, che sono quelli dei primi del ‘900. Anche questo mezzo di trasporto è economicissimo, con la possibilità di prendere il biglietto per la terza classe, dove ci sono solo locali, ma che come per i bus, in questi vagoni ho fatto gli incontri più belli del viaggio. Il treno che porta da Colombo a Galle costa 100LKR, circa 50 centesimi di euro per 3 ore di viaggio.

– Tuk Tuk: questo è uno dei simboli dello Sri Lanka, come per altri paesi del subcontinente indiano. Una tratta di 3-4 km con il Tuk Tuk vi costerà 150LKR, poco meno di un’euro. Qui è fondamentale contrattare il prezzo, senza dimenticarsi che ha noi 10/20 rupie non cambiano la vita.

 

Cosa Vedere

Nello scenario mondiale lo Sri Lanka è una meta che sta iniziando solo ora ad attirare curiosi e viaggiatori che vogliono perdersi in quel lembo di terra che è la “lacrima dell’India”. Lo Sri Lanka è una piccola isola circondata dal maestoso oceano indiano, con spiagge spettacolari, un entroterra fatto di piantagioni di tè, monti altissimi e una tradizione affascinante.

Colombo: è la capitale dello Sri Lanka, una città moderna che racchiude tra le sue strade, nei sui mercati e nei suoi edifici tutto il suo passato coloniale e la sua influenza dell’India.

– Galle: per molto tempo fu uno degli snodi centrali per il commercio proveniente da oriente, prima arabi e persiani e poi europei. Ma la parte più bella della città è sicuramente il Galle Fort, una fortezza costruita a ridosso del mare dagli olandesi.

– Kandy: meta obbligatoria per gli amanti della cultura, qui infatti in un tempio del Palazzo Reale viene custodita una reliquia sacra del dente di Buddha (Sri Dalada Maligawa).

– Sigiriya: considerata da molti come l’ottava bellezza del mondo, il sito archeologico di Sigirya è un palazzo fortificato costruito in cima ad una roccia di oltre 200 metri.

– Adam’s Peak: è uno dei monti più alti dello Sri Lanka dove sulla sommità si trova un tempio che custodisce l’impronta del piede di Buddha. Si parte di notte per la scalata di questo monte in modo da vedere l’alba dalla cima della montagna. Magico.

– Yala National Park: è la riserva naturale più conosciuta dello Sri Lanka. Qui potrete vedere elefanti, leopardi e migliaia di uccelli nel loro habitat naturale.

– Tangalla: piccolo paesino di mare sulla costa meridionale dello Sri Lanka. Qui troverete tra le più belle spiagge del paese, con la possibilità di fare anche immersioni per vedere la barriera corallina.

– Mirissa: altra spiaggia magnifica dello Sri Lanka. Dalla riva si possono avvistare anche delfini e balene.

Turismo Responsabile

Nel 2004 la maggior parte delle coste dello Sri Lanka furono distrutte dal famoso Tsunami che devastò gran parte del Sud Est Asiatico. Nel 2009 dopo 25 anni di guerra tra l’esercito nazionale e la minoranza Tamil si è arrivati ad una tregua, nonostante ancora in alcune zone del paese le cicatrici e gli attriti tra le varie comunità religiose ed etniche siano ancora forti.

Sono convinto che fare un viaggio responsabile significa farlo anche nella scelta della meta. La prerogativa è essere coscienti del fatto che il turismo responsabile possa apportare dei benefici economici e sociali sul territorio. Questo è possibile farlo solo pensando e riflettendo sulle scelte e i comportamenti che pratichiamo una volta arrivati nel paese.

In Sri Lanka uno stipendio medio è di 200 dollari al mese, motivo per cui affidarsi a grandi resort (in continuo aumento), ristoranti (ad hoc per i turisti) e pacchetti confezionati da agenzie di viaggio sta permettendo un aumento dei prezzi di prima necessità per tutta la popolazione.

Il turismo in questo gioco di poteri può svolgere il ruolo di arbitro.

Affidatevi a Guesthouse e piccoli alberghi a conduzione familiare; mangiate nei ristorantini dei cingalesi (e per una volta la pizza mangiatela quando tornate a casa), cercate dei tour che si affidano a piccole compagnie. I prodotti da portare a casa come souvenir questa volta prendeteli al mercato del paese, magari instaurando anche un bel rapporto con il venditore.

Come in altri paesi del Su Est Asiatico, anche qui il Buddhismo è il credo nazionale, quindi rispettate sempre riti, momenti di silenzio e divieti. Sappiate avere un atteggiamento di empatia e tolleranza in un contesto così diverso dal nostro.

Rispettate l’ambiente naturale e il patrimonio faunistico che possiede lo Sri Lanka, che insieme alla pacatezza e il senso di ospitalità dei cingalesi, sono la vera ricchezza inestimabile di questo paese.

Wildlife

La posizione geografica del Sri Lanka favorisce un clima tipicamente tropicale che gli permette di inserirsi nella lista dei 25 hotspot di biodiversità del mondo. Un elemento degno di nota è che il paese vanta un’elevata proporzione di specie endemiche sulla flora e fauna esistenti: 23% della flora e 16% dei mammiferi sono endemici dell’isola.

Lo stato cingalese è stato sempre attento alla salvaguardia delle proprie risorse, così in un territorio grande come quello del nord Italia ci sono circa 21 parchi nazionali.

Quello più importante è lo Yala National Park, dove in un clima arido e afoso vivono leopardi, coccodrilli, elefanti, bufali e orsi. Nella zona di Bentote potrete anche assistere alla nidificazione delle tartarughe marine.

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