Dopo circa 10 anni mi chiedo se quel mio viaggio in Sud America tra autostop, km in bicicletta e volontariato in associazioni non avesse delle affinità con un approccio “responsabile” al turismo, atteggiamento individuale basato sul rispetto dell’ambiente e delle culture che si incontrano.
La cosa di cui sono certo è che ho sempre detestato essere etichettato come un “turista”! Quasi fossimo individui senza nessun tipo di consapevolezza delle proprie azioni. Preferisco il termine “viaggiatore” che, romanticamente parlando, mi fa tornare alla memoria la figura storica e misteriosa di personaggi che hanno attraversato le impervie del mare, il sole spacca pelle del deserto e che hanno macinato migliaia di chilometri a piedi.. magari perdendosi una miriade di volte.
Non so, se penso ad un vero viaggiatore penso a Marco Polo, Ibn Battuta o Xuánzàng. Viaggiatori che se avessero avuto la tecnologia di cui disponiamo noi credo che avrebbero tutti dei bellissimi blog con milioni di visitatori! 😉
In questo articolo però non troverete la storia di questi pionieri (anche se sarebbe bellissimo e interessantissimo), ma una grande riflessione su quel nobile e antico mestiere che ha portato a scoperte e conoscenze uniche.
Oggigiorno i viaggi vengono venduti come pacchetti da consumare alla velocità della luce, correndo da un capo all’altro di un paese e perpetuando la stessa dinamica temporale che affligge l’intenso click-clock delle giornate lavorative.
Un tipo di Turismo che si è fatto promotore del “progresso”, ma che in realtà ha lasciato sul campo iniquità, problemi sociali, disastri ambientali e delusione.
Per questo abbiamo deciso dopo alcune riflessioni interne e dibattiti, di dedicare questo blog alla promozione di un turismo più responsabile e di proporre a voi lettori delle linee guida per diventare insieme viaggiatori migliori.
Abbiamo deciso di utilizzare la parola responsabile, prendendo spunto dai nostri amici di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) in quanto questa nozione ci riporta ad un atteggiamento di presa di coscienza e giudizio sulla natura della propria condotta e sulle sue conseguenze.
Ecco come AITR definisce il TURISMO RESPONSABILE:
“Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”
Linee guida per viaggiatori responsabili
Di seguito riportiamo dei parametri che riteniamo centrali per poter contribuire a una nuova forma di viaggio responsabile. Ovviamente non è facile seguirli tutti con la stessa intensità, ma è importante averli in mente e iniziare a sviluppare un modello di viaggio basato su di una consapevolezza maggiore delle proprie azioni e sulle ricadute che queste potrebbero avere nella comunità ospitante.
1) I benefici economici del viaggio devono avere come protagonista la comunità ospitante
2) Per fare ciò, l’erogazione dei servizi scelta deve essere affidata alla comunità locale che è coinvolta come parte attiva
3) La salvaguardia dell’ambiente e della natura devono essere garantiti
4) Il patrimonio culturale di qualsiasi comunità deve essere rispettato e tollerato
5) Momenti di incontro con la comunità locale, se possibile, dovrebbero essere previsti.
6) Il viaggio deve essere vissuto con tranquillità e lentezza, affinché si possano apprezzare e conoscere più a fondo gli aspetti culturali e paesaggistici di un luogo.
La nostra guida responsabile
Questa che abbiamo sviluppato è una guida per organizzare un viaggio responsabile tenendo presente i punti enunciati in precedenza: lo scambio e l’incontro culturale, il rispetto dell’habitat che ci circonda e l’importanza che i benefici economici generati rimangano alla comunità locale.
La preparazione del viaggio
- Raccogliete informazioni
Prima di scegliere la destinazione prendete quante più informazioni possibili e chiedetevi cosa volete davvero da questo viaggio: conoscere una cultura nuova, avventurarvi nella natura più selvaggia o semplicemente cercare di staccare la spina dalla vostra vita quotidiana. Le motivazioni possono indirizzarvi su alcuni tipi di viaggio e magari escluderne altri; questo punto è centrale per iniziare la progettazione. Informatevi attentamente attraverso libri, documentari e internet sulle destinazioni che prendete in considerazione.
Esempi: Uno dei nostri sogni era quello di visitare le Galapagos, ma abbiamo appreso che il turismo di massa sta mettendo a dura prova la biodiversità e la bellezza faunistica del territorio. Per questo le abbiamo a malincuore escluse. Oppure, non molti sanno che in alcune isole della Thailandia dove la festa e il degrado sembrano non conoscere limiti, le ricadute negative sul tessuto sociale delle comunità sono incontrollabili e non quantificabili.
Per informazioni sulla politica, sulla sicurezza e sulla richiesta dei visti potete prendere tutte le info dal sito Viaggiare Sicuri, che collabora direttamente con la Farnesina.
- Cercate con cura l’alloggio
La ricerca della sistemazione dipende anch’essa dal tipo di viaggio che volete fare. Come linea generale consigliamo di appoggiarvi a sistemazioni gestite da locali, che siano ostelli, B&B, appartamenti o agriturismi; per chi vuole fare anche un’esperienza lavorativa in cambio di vitto e alloggio invece consigliamo esperienze di Woofing o Workaway. In questo articolo spieghiamo diverse forme per alloggiare presso locali e allo stesso tempo spendere poco o niente.
Evitiamo hotel “macdonaldizzati”, impacchettati e luccicanti. In alcune località, soprattutto nel sud del mondo, informarsi un minimo sulla struttura in cui andremo ad alloggiare aiuta la salvaguardia dell’ambiente (se presenta depuratori, come smaltiscono i rifiuti..). La scelta dell’alloggio ovviamente non dovete farla per forza prima del viaggio; a me per esempio piace sempre scegliere una volta arrivato sul posto e lasciarmi trasportare dai consigli dei locali.
- Programmate momenti di condivisione con la comunità ospitante
Momenti di condivisione e scambio con la comunità ospitante vanno preparati già da casa attraverso la ricerca di eventi, date particolari o feste popolari di norma sempre molto carichi di simboli e messaggi nascosti. Anche nella scelta di tour per visitare attrazioni naturalistiche o artistiche optate per associazioni e operatori radicati sul territorio; richiedete informazioni geografiche, ambientali, sociali, economiche e soprattutto domandate se vi siano norme di comportamento consigliate.
Partecipare a progetti di cooperazione sociale o ambientale potrebbe essere un’ottima occasione per vivere all’interno di una comunità, così come hanno fatto Valeria e Pedro a Surin Project al confine con la Cambogia, ospiti nella comunità del più grande villaggio di elefanti in Thailandia. Un’esperienza non semplice ma di sicuro impagabile.
Segnaliamo anche il progetto del nostro amico Nicola Regina, il Viva la Vida Cultura Center, un centro educativo e di supporto per quasi 100 bambini della zona di Kampong Cham in Cambogia. Qui per 7 euro al giorno (con alloggio e 3 pasti compresi ) potrete avviare workshop formativi, insegnare inglese o calcio, gestire con i bambini la biblioteca, etc. Gli introiti sono 100% destinati per il sostegno del progetto e quindi il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini e le loro famiglie.
Come comportarsi durante il viaggio
- Rispettare l’ambiente e il patrimonio storico culturale
A grande linee cercate di informarvi sulle problematiche ambientali e come evitare che il vostro passaggio abbia un impatto negativo sull’ecosistema di un certo luogo. Scegliete tour operator che rispettino le direttive nazionali in materia di sostenibilità ambientale; per rinoscerli molti enti rilasciano certificazioni specifiche, come ad esempio in Australia per gli operatori che lavorano sulla Grande Barriera Corallina. Siate curiosi del posto che andate a scoprire e soprattutto ricordate di non consumare i luoghi con frenesia, ma di assaporarli con lentezza.
- Rispettate i divieti
In genere l’approccio verso qualsiasi habitat naturale e culturale diverso dal nostro deve essere quello del rispetto, della tolleranza e anche del mistero. Si, proprio così; in alcune culture esistono dei luoghi che non possono essere visti o oltraggiati da altre persone, lingue di terra dove risiedono misteri e culti che sono di centrale importanza per la vita e la sopravvivenza di alcune culture. Lo stesso rispetto e accettazione del divieto sono parte integrante dell’approccio responsabile al viaggio. Se la comunità aborigena chiede di non scalare l’Uluru per esempio, qual’è la necessità di farlo?
- Mescolatevi tra i locali e non ostentate
Cercate di immedesimarvi, condividere e tollerare i vari aspetti della vita quotidiana locale. Non aspettatevi privilegi che possono causare impatti negativi e disparità nei confronti della comunità ospitante. Non ostentate ricchezza rispetto ai tenori di vita locale, ovvio che se siete a Dubai è un bel casino pareggiare il loro stile di vita! 😉
- Utilizzate mezzi di trasporti locali per gli spostamenti
Ci metterete di più e in alcune occasioni saranno anche poco comodi, ma qui è dove si incontrano le persone migliori. Nei miei viaggi in Sud America gli incontri più bizzarri e interessanti li ho fatti sempre su dei bus sgangherati, dove tra galline e valige giganti, ho ascoltato i più intensi e reali racconti di tutto il mio viaggio.
- Scegliete cibo locale
Cercate di affidarvi alla cultura culinaria locale, e soprattutto privilegiate strutture e punti di ristoro che salvaguardano le piccole realtà comunitarie. Qualora fosse il caso immergetevi senza paura nella cultura dello street-food locale, oltre a risparmiare dei bei soldini rimarrete esterrefatti dai sapori.
- Evitate souvenir cinesi
Se volete portarvi a casa dei ricordi per voi o per i vostri cari allora scegliete prodotti che siano espressione autentica della cultura del luogo (si tratti di arte, tecnologia o manufatti). Oltre ad aiutare economicamente i locali chi riceverà il vostro pensiero ne rimarrà sicuramente più colpito.
- Cercate di conoscere la cultura locale
Visitate musei, gallerie, istituzioni, piazze e luoghi di culto.. e se ne avete la possibilità ascoltate quello che hanno da raccontare le persone, incuriositevi. Molte culture del mondo riservano un forte sentimento per la cultura orale (quella aborigena per esempio), fatta di miti, leggende, storie e racconti che possono insegnarvi molto di un popolo.
- Per foto e video chiedete sempre prima il consenso
Considerate che non è obbligatorio farsi fotografare o riprendere. Cercate sempre di avere prima un contatto, uno scambio verbale o non, oppure anche solo un sorriso; magari promettendo anche che quello scatto gli sarà successivamente inviato e stampato… Non si possono fotografare persone e scene di vita quotidiana come se fosse un safari! Certo gli scatti rubati sono i più belli, ma attenzione che potrebbero crearvi problemi.
Dopo il viaggio
Al ritorno dal vostro viaggio chiedetevi se siete riusciti a stabilire una relazione con la gente del paese visitato. Se si è promesso uno scambio o un’invio di foto e video è fondamentale mantenere la parola data. Una volta tornati a casa inviate ai vostri amici o conoscenti un sunto del materiale che si è raccolto: foto, video, pensieri e relazioni. Raccontate cosa avete visto ma soprattutto cosa avete imparato.
Un viaggio può cambiare molte cose e a volte può cambiare tutto..
Buon Viaggio responsabile a Tutti!!