In questo articolo vi racconterò cosa vedere a Phnom Penh, una delle città più belle che ho visto durante il mio viaggio nel sud-est asiatico.
Phnom Penh è la capitale della Cambogia e una meta molto ricercata da tutti i viaggiatori che vogliono scoprire il cuore pulsante di questo paese. Fondata lungo le sponde del fiume Mekong, dove si biforca nei suoi due rami, il Tonle Bassac e il Tonle Sep, Phnom Penh è un grande porto fluviale, ideale per raggiungere alcune delle destinazioni più famose della Cambogia.
Conosciuta come la “perla d’Asia”, Phnom Penh una città rilassante e pulita (per gli standard asiatici) che custodisce alcuni dei tesori architettonici più belli del paese. Il senso di tranquillità e pacatezza che si respira nella capitale della Cambogia è la vittoria della sua gente. A distanza di 40 anni il popolo cambogiano sta lentamente cancellando dalla memoria quei tragici anni dell’orrendo regime dei Khmer Rossi.
Inoltrandovi per le strade di Phnom Penh avrete modo di conoscere quel maestoso paesaggio che circonda la capitale della Cambogia, tra imponenti fiumi, pagode ed edifici in stile coloniale francese. Un concentrato di oriente che si respira davanti al Palazzo Reale, al Wat Phnom o dal Mercato Vecchio (Pshar Chas), che unito ai criteri europei di “bellezza” fanno di Phnom Penh una delle più belle città della penisola indocinese.
Cosa vedere a Phnom Penh
Passeggiare per le strade di Phnom Penh è il modo migliore per imparare a conoscere come vive il popolo khmer. Si passa attraverso banchetti di venditori di frutta e bottiglie di benzina, chi vende schede telefoniche, chi ripara moto e biciclette mentre altri riparano scarpe o ricaricano gli accendini. Ci sono tavolini e sedie in mezzo ai marciapiedi con insegne di bar per noi occidentali e altri che con biciclette vendono dolci di latte di cocco e farina di riso oppure foglie di betel.
Non voglio raccontarvi cose non vere ma a Phnom Penh vi imbatterete anche in strade molto sporche, odori forti, smog e un’afa atroce. Ma tutto questo è tremendamente autentico e vero. Forse è proprio questo che rende Phnom Penh così travolgente e intrigante.
Per raggiungere le varie attrazioni di Phnom Penh se non volete camminare (consigliato) molto, lungo i viali Monivong Boulevard e Nordom ci sono moltissimi Tuk Tuk che per 15-20 dollari vi porteranno a fare un tour della città.
Wat Phnom
Un ipotetico itinerario della città potrebbe partire proprio con una visita alla collina di Penh, che si trova nel vecchio quartiere francese. Il tempio del Wat Phnom si trova sull’unica “collina” della città. Le cronache reali narrano che nel 1375 nel luogo in cui sorge oggi la capitale della Cambogia aveva la sua casa la ricca dama di nome Penh (aggettivo che indica abbondanza, pieno). Una notte, nelle acque del Mekong, la dama vide flottare un gigantesco albero di Koki. Lo fece tirare su e vide che nel tronco c’erano quattro immagini in bronzo del Buddha e una statua del Preah Noreay, il Vishnu portato dai flutti. La dama comprese che gli dèi avevano deciso di abbandonare Angkor e fermandosi davanti alla sua casa manifestavano la loro volontà di stabilirsi in quel luogo. Il Wat Phnom è un luogo magico, simbolo religioso importantissimo soprattuto per gli abitanti di Phnom Penh.
Mercato Vecchio
Prima di perdersi nella bellezza del lungofiume vale la pena fare una tappa al Phsar Chas, il “mercato vecchio” di Phnom Penh. Non è un mercato gigantesco come quelli che si possono trovare nella capitale vietnamita di Hanoi, ma il tripudio di colori, rumori e profumi caratteristico dei mercati asiatici vi farà vivere una delle più belle e autentiche immagini di “vecchia Asia” che si possano desiderare. Qui vi consiglio di fare un spuntino stile Khmer a base di mango, sale e peperoncino, oppure farvi un bel pesciolino fritto.
Fiume Mekong
Il clima afoso rende una passeggiata lungo il fiume un “must”, anche per vivere quell’atmosfera popolare di Phnom Penh. Ci sono bancarelle di street food, bar occidentali, venditori di ogni tipo di oggetti e di libri e persone che fanno ginnastica (questa è una cosa molto “asiatica”). Fate una sosta lungofiume con una bella birra Angkor e godetevi lo spettacolo dell’imponente Mekong. Per gli amanti della fotografia consiglio di fare una crociera al tramonto lungo il Tonlè Sap fino alla confluenza con il Mekong. Le barche partono all’altezza del Palazzo Reale e la navigazione dura all’incirca un’ora. Lo scenario che offre questo piccolo tour in barca è davvero unico.
Per gli amanti dell’avventura da Phnom Penh è possibile raggiungere via fiume Siem Reap, la città che custodisce il sito archeologico più grande al mondo: Angkor Wat. Il tragitto dura circa 8 ore e le barche partono presso il porto cittadino al Sisowath Quay vicino alla Street 104. Il costo dovrebbe essere intorno ai 40 dollari e potete prenotarlo anche online con Bookmebus.
Palazzo Reale (Royal Palace)
Proseguendo lungo il fiume si arriva al Palazzo Reale, fatto costruire da Re Norodom e solennemente inaugurato nel 1870. Il Palazzo Reale è la massima rappresentazione del passato della Cambogia, una sinfonia di bellezza che ci racconta della tradizione Khmer. Il complesso comprende ben nove edifici, dove all’interno vive ancora la famiglia reale. Aiuole tenute perfettamente, le moltissime bandiere della Cambogia, colonne bianche e l’oro delle cuspidi creano un’atmosfera davvero impressionante, di ricchezza ma soprattuto di molta riverenza. Se passerete anche dal Laos, troverete molte similitudini tra questo palazzo reale e quello presente nella bellissima Luang Prabang.
Tra gli edifici quello più impressionante è senza dubbio la Pagoda d’Argento, uno dei più pregevoli esempi di architettura buddhista di tutto il sud est asiatico. Deve il suo nome alle oltre 5000 piastrelle di argento scintillante del peso di oltre un 1kg l’una con cui hanno fatto il pavimento. Al centro della Sala campeggia una statua di Buddha che pesa circa 90kg, completamento in oro, ricoperta da oltre 1000 diamanti.
Museo Nazionale
Lasciandoci alle spalle il Palazzo Reale si prosegue per la strada 184 che ci porta in un altro luogo che custodisce parte della storia di questo paese: il Museo Nazionale. Il museo fu costruito su ispirazione dei modelli architettonici raffigurati nei templi di Angkor, così come l’idea delle pareti rossastre del museo sono state suggerite dalle svariate tracce trovate in molti monumenti classici dell’era Khmer. Una volta entrati nel museo avrete modo di osservare le origini di quella maestosa arte plastica che ha reso famosi in tutto il mondo i bassorilievi di Angkor. Rimarrete a bocca aperta nel vedere come parte dell’arte pre-angkoriana parla un linguaggio estetico assai simile al nostro, originatosi nella Grecia classica e che è arrivato sino a qui attraverso l’India, o meglio ancora, attraverso l’arte greco indiana del Ganghara (a nord dell’attuale Pakistan).
Mercato Centrale
Usciti dal museo, seguendo il Boulevard Norodom e poi svoltando a sinistra, vi troverete al Mercato Centrale (Phsar Thmey). Finito nel 1937, il mercato è una struttura di acciaio e cemento in stile art-déco, un mega tempio dello shopping dove potrete trovare tutto quello che cercate.
Mercato Russo
Il suo vero nome è Phsar Tuol Tum Pung, ma è conosciuto come il Mercato Russo perché fu il primo mercato cittadino ad essere riaperto nella Phnom Penh “post Pol Pot”, quando arrivarono moltissimi piloti e funzionari russi, bulgari e di altri paesi del COMECON, che fornirono i primi essenziali servizi a un paese devastato dalla miseria. È stato un punto di incontro per gli stranieri in quegli anni.. Oggi invece è un normale mercato molto frequentato dai cambogiani che vengono qui a comprare le loro statue del Buddha e altri souvenir in argento o legno.
Conoscere la storia per non dimenticarla
Partire per un viaggio in Cambogia non significa solo andare alla scoperta dell’arte e la cultura Khmer o ammirare come la natura sia stata così benevola in questo lembo di terra. Conoscere la Cambogia significa prima di tutto confrontarsi con una parte della storia contemporanea e una delle più grandi tragedie che si siano mai consumate nel mondo: il genocidio cambogiano.
Dal 1975 al 1979 la Cambogia piombò sotto il regime dittatoriale dei Khmer Rossi, che in breve tempo massacrò oltre 1,5 milioni di cambogiani (un quarto della popolazione totale). I guerriglieri che entrarono nella capitale Phnom Penh indossando i vestiti neri dei contadini cambogiani (fratelli) erano gli stessi che pianificarono nei successivi 3 anni e otto mesi torture e fucilazioni sommarie.
I luoghi più inquietanti dove si consumarono moltissime esecuzioni furono il Liceo Ponea Yat di Phnom Penh, che divenne con l’arrivo del regime l’ “Ufficio di sicurezza” S-21, e il il campo di sterminio di Choeung Ek.
Museo del genocidio di Tuol Sleng o prigione S-21
Entrando nell’edificio si prova un certo senso di rabbia misto a commozione. Un pensiero continuo travolge la mente chiedendosi come questo sia potuto accadere. In quelle mura che un tempo erano le pareti di una classe di studenti, durante il periodo polpottista vennero trasformate a celle di tortura, con letti in ferro e catene. Un laboratorio macabro per torturare i presunti traditori della Kampuchea Democratica. In ogni sala della scuola, per far si che le morti non diventino solo un numero, ci sono le foto dei volti di quegli uomini che sono stati imprigionati al Tuol Sleng. Nel 1979 quando le forze vietnamite entrarono a Phnom Penh i carcerieri scapparono dalla prigione lasciando 14 cadaveri ancora legati ai letti e circa 14.000 fascicoli di persone state all’interno della prigione.
Campo di sterminio di Choeung Ek
A distanza di 15 Km da Phnom Penh c’è un altro luogo che custodisce il ricordo di quei tragici anni: il campo di sterminio di Choeung Ek. Qui vennero uccisi migliaia di cittadini con sbarre di ferro, bidoni, machete e molte altre armi. Alle vittime non veniva sparato per non sprecare i costosi proiettili.
Spostarsi da Phnom Penh ad AngkorWat e Sihanoukville
La capitale della Cambogia è il punto ideale per raggiungere due delle destinazioni più importanti del paese: Angkor Wat e Sihanoukville.
Ci sono dozzine di compagnie di bus che effettuano la tratta Phnom Penh-Siem Reap anche per 5-6 dollari. La maggior parte di queste compagnie utilizzano bus molto vecchi, che si fermano ogni mezzora e molte volte si rompono.
Il mio consiglio è quello di affidarvi invece alla compagnia Giant Ibis che ha dei bus decenti e in 5-6 ore sarete a Siem Reap. Il costo è di 15 dollari e a bordo avete anche la Wifi e le prese di corrente. I bus partono alle: 8:45, 9:45, 12:30, alle 23 e alle 23:30.
Altra compagnia molto utilizzata è la Mekong Express, che mantiene dei livelli di decenza come la Giant Ibis ma a vantaggio di quest’ultima il prezzo per la tratta Phnom Penh- Siem Reap è di 12 dollari.
Infine ci sono i Minibus (12-15 posti) che sono utilizzati spesso da famiglie e viaggiatori alla ricerca della tranquillità e comodità.
Da Phnom Penh poi potrete raggiungere anche le splendide spiagge di Shianoukville e le sue isole. Le compagnie migliori sono la Giant Ibis e la Phnom Penh Sorya. Il viaggio dura circa 4h e c’è un bus che parte ogni ora. Il costo in media è di 10-12 dollari.
Vivere un’esperienza di volontariato a 2 ore da Phnom Penh!
Nel mio viaggio in Cambogia grazie al nostro amico Nicola della Onlus Viva la Vida ho potuto fare due settimane di volontariato presso il Viva la Vida Cultural Center, un centro educativo e ricreativo che ha come obbiettivo quello di migliorare le condizioni di vita di centinaia di bambini della zona di Kampong Cham (a 2 ore dalla capitale della Cambogia). Visto che in questo blog condividiamo i principi di turismo responsabile come forma di viaggiare, allora questa potrebbe essere davvero l’occasione di coltivare alcuni punti centrali di questo turismo, ovvero, quello della giustizia sociale, dell’interscambio culturale e della solidarietà. Quindi se siete in Cambogia non perdetevi l’occasione di vivere questa esperienza unica e indimenticabile!
Se avete delle curiosità o domande da farmi lasciate un commento qui sotto 🙂
Buon Viaggio!